L'arte della narrazione spesso esplora la complessità umana attraverso vari mezzi, tra cui lo sdoppiamento dei personaggi. Nel presente articolo, esamineremo e confronteremo due noti esempi di questa tematica: Majin Bu, il demone rosa della serie Dragon Ball, e il visconte Medardo, protagonista del romanzo Il visconte dimezzato di Italo Calvino.
Questi personaggi, sebbene appartenenti a generi diversi, offrono profonde riflessioni sulla dualità dell'animo umano e sulle sfide connesse allo sdoppiamento.
Majin Bu, originariamente presentato come un antagonista implacabile, subisce uno sdoppiamento che porta alla creazione di due entità distinte: Good Bu e Evil Bu. Questo evento segna un punto di svolta nella narrazione di Dragon Ball Z, poiché la parte buona di Majin Bu, prima assorbito e poi espulso dalla sua metà malvagia, cercherà la redenzione attraverso l'influenza positiva di Goku e del suo amico Mr. Satan. La lotta tra le due entità riflette quindi la costante lotta tra il bene e il male nell'universo della serie.
Successivamente il Majin Bu malvagio si reincarnerà in un bambino chiamato Ub; in Dragon Ball GT (purtroppo non più canonico, ma sempre emozionante), il Majin Bu buono e Ub si riuniranno per aiutare Goku a contrastare il malvagio Baby, in una fusione spettacolare, tornando quindi ad essere una sola entità come un principio.
Il visconte Medardo, protagonista di Il visconte dimezzato, sperimenta uno sdoppiamento fisico causato da una palla di cannone che lo colpisce durante la guerra. Come nel caso di Majin Bu, le sue metà sono strettamente legate a concetti di bene o male: la metà sinistra del visconte conserva la compassione e la gentilezza (come Good Bu), mentre la sua parte destra manifesta la ferocia e la crudeltà (come Evil Bu).
Il romanzo di Calvino si concentra quindi sulla ricerca dell'equilibrio interiore e sull'integrazione delle dualità morali del protagonista che infatti in seguito verranno ricucite insieme.
Sebbene entrambi i personaggi affrontino lo sdoppiamento, le modalità narrative sono notevolmente diverse.
Dragon Ball Z utilizza l'azione e l'epicità per esplorare la trasformazione di un nemico in un alleato, mentre Italo Calvino adotta uno stile più sottile e letterario per esplorare le sfumature della moralità umana attraverso il conflitto interno del visconte Medardo.
Entrambi i racconti offrono però una prospettiva sulla lotta umana per trovare l'equilibrio tra le polarità della personalità; Majin Bu, sebbene inizialmente presentato come un demone spietato, trova la redenzione attraverso la separazione delle sue parti buona e cattiva; nel caso del visconte Medardo, invece, la dualità morale rappresenta una costante sfida per mantenere un equilibrio armonioso.
La lezione che emerge da entrambe le storie è la comprensione che la vera saggezza risiede nell'accettazione e nell'integrazione delle diverse componenti della personalità: attraverso lo sdoppiamento, sia Majin Bu che Medardo affrontano e superano le loro contraddizioni interiori.
Lo sdoppiamento narrativo emerge come una potente metafora per esplorare la dualità dell'anima umana e sia attraverso l'azione avvincente di Dragon Ball Z che attraverso la prosa sottile di Italo Calvino, il confronto tra Majin Bu e Medardo rivela la ricchezza di sfumature in cui questo tema può essere esplorato, gettando una luce nuova sulla nostra comprensione della condizione umana.
Per approfondire:
Il visconte dimezzato (1951) di Italo Calvino
Dragon Ball n. 40: I due Majin Bu (1995) testi e disegni di Akira Toriyama
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