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Immagine del redattoreGiovanni Centola

Dottor Jekyll e Mister Hyde: l'ombra dentro ognuno di noi

Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (Strange Case of Dr Jekyll and Mr Hyde, 1886) è un racconto gotico dello scrittore scozzese Robert Louis Stevenson. Tratta la storia di un avvocato londinese, Gabriel John Utterson, il quale investiga i singolari episodi tra il suo vecchio amico, il dottor Jekyll, e il malvagio signor Hyde.


L'impatto della storia è stato universale, facendo entrare l'espressione dottor Jekyll e mister Hyde nel linguaggio comune, a indicare una persona che sembra avere due distinte personalità, una buona e l'altra malvagia, o la natura normalmente buona, ma talvolta totalmente imprevedibile di un individuo; in senso psicologico, è diventata la metafora dell'ambivalenza del comportamento umano e anche del dilemma di una mente scissa tra l'Io e le sue pulsioni irrazionali.

Henry Jekyll è uno scienziato che durante i suoi studi sulla psiche umana riesce, miscelando particolari ingredienti chimici, a mettere a punto una pozione che può separare le due nature dell’animo umano: quella buona e quella malvagia.

La sua personalità diventa così scissa in due metà speculari che, alternativamente, bevendo la pozione o l’antidoto, prendono possesso del suo corpo, trasfigurandone anche l’aspetto.

Le due identità sono contrapposte sia nel modo di apparire che in quello di essere: il dottor Jekyll è alto, rispettabile ed educato; il signor Hyde, al contrario, è basso, sgradevole e aggressivo.

Jekyll e Hyde sono la stessa persona, ma rappresentano lo “sdoppiamento” della coscienza presente in ogni essere umano. Questo sdoppiamento della personalità si configura quindi come una rottura dell’integrità della persona, come la scissione tra Bene e Male.

Bene e Male sono quindi continuamente in contrasto fra di loro e tentano di prendere il controllo dell’individuo. Jekyll stesso ammette che nell’animo umano possono esserci infinite sfaccettature del Bene e del Male e che la manifestazione di queste ultime è condizionata sia dalla potenza del filtro utilizzato sia dallo stile di vita condotto dalla persona.

La netta divisione tra sé stesso e il signor Hyde, spiega ancora Jekyll, è stata influenzata quindi dal suo stile di vita che, rigido com’era, non dava abbastanza sfogo alle sue pulsione, che poi avrebbero dato vita appunto ad Hyde.

Isolando la parte buona da quella cattiva, Jekyll permette a due personalità opposte e presenti in un unico individuo di potersi esprimere liberamente in base a ciò che ognuna delle due parti sentiva: Jekyll, uomo rispettato all’interno della moralissima società vittoriana, e Mr. Hyde, essere spietato e primordiale.



Cosa significa tutto ciò? Qual è il vero messaggio del racconto di Stevenson? Che il vero “cattivo” è sempre stato il dottor Jekyll!

Hyde non è nient’altro che Jekyll stesso, la manifestazione sfrenata delle sue ambizioni di potere.

La formula quindi non libera solo la parte malvagia di una persona, ma permette a quelle pulsioni pericolose, sigillate nella mente, di venire alla luce.

E Hyde infatti, prende sempre di più il controllo ad ogni trasformazione proprio perché Jekyll non può farne a meno.

Grazie a questo personaggio, Stevenson prende una posizione piuttosto critica nei confronti della società vittoriana, la quale voleva che tutti gli uomini e tutte le donne reprimessero tutti i loro istinti in favore di una vita fatta soprattutto di facciata e riesce ad anticipare in maniera sorprendente la teoria freudiana per cui ognuno di noi all’interno di sé ha tre facce della propria personalità: l’Es, l’Io e il Super-io.

Il Super-io è rappresentato da tutte le regole e dalla coscienza sociale che ognuno di noi acquisisce vivendo all’interno del mondo; l’Es rappresenta tutte le nostre pulsioni che ci spingono al piacere e, a mediare tra i due, c’è l’Io, la nostra coscienza, la quale fa in mondo che regole e desideri trovino un punto di incontro.





Per approfondire:

Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde (1886) di Robert Louis Stevenson

Introduzione alla psicoanalisi (1915-1932) di Sigmund Freud

Al di là del principio del piacere (1920) Sigmund Freud

L'Io e l'Es (1923) di Sigmund Freud

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