Il potere è come una droga: non è mai abbastanza e spesso è in grado di logorare le persone fino a farle impazzire.
Come disse Edmund Burke:
"Più grande è il potere, più pericoloso è il suo abuso."
Non dovrebbe quindi sorprenderci se molti sovrani e governatori della storia siano stati tra i personaggi più cattivi e spietati dell’umanità, che con un solo gesto o comando decidevano il destino di una o di migliaia di persone.
Ci sono un’infinità di regnanti che hanno consacrato i loro regni nel terrore, ma pochi possono eguagliare per malvagità e crudeltà Vlad III di Valacchia, la cui leggendaria figura ha ispirato lo scrittore Bram Stoker che nel 1897 scrisse quello che oggi è considerato il romanzo horror più famoso della storia: Dracula.
Come sapete, Dracula è l’icona horror per eccellenza resa immortale e conosciuta in tutto il mondo grazie ad Hollywood, che ha prodotto molti film basati su questa figura. Tra i tanti, quello più famoso è forse Dracula di Bram Stoker del 1992 diretto da Francis Ford Coppola.
Vlad III nasce il 2 novembre 1431 a Sighișoara, in Valacchia, una regione compresa tra le Alpi transilvaniche e il Danubio, ed è secondogenito di Vlad II, conosciuto anche con il nome di Vlad Dracul, poiché anni prima aveva ottenuto il titolo di Cavaliere dell’Ordine del Drago. Quest’ultimo era un ordine il cui scopo principale era quello di proteggere gli interessi del cattolicesimo in Oriente e di contrastare l’impero ottomano. Per Vlad II questo fu un evento importantissimo, a tal punto che segnerà anche il destino di tutta la sua dinastia; deriva da qui infatti il nome “Dracul” che in rumeno significa “Drago” o anche “Diavolo”.
Durante il suo regno, Vlad II utilizzò il simbolo del drago sulle monete e sui vessilli di guerra e cominciarono addirittura a girare voci di un suo presunto patto col diavolo.
Lo stesso Vlad III amava farsi chiamare Draculea, che in rumeno significa “figlio di Dracul”.
Egli governò la Valacchia dal 1456 al 1462 con incredibile efferatezza e crudeltà, tant’è che ancora oggi, nella zona, si dice che la sua maledizione sia ancora viva. Ma cosa fece per meritarsi tanta riprovevole fama?
Vlad era morbosamente ossessionato da un particolare metodo di tortura: l’impalamento.
L’appellativo con il quale era comunemente affibbiato era infatti “l’impalatore”; egli impalava la vittima di persona, di solito molto lentamente, interrompendo di tanto in tanto il supplizio in modo da poterla schermire in visite frequenti.
Amava anche le impalature spettacolari: una volta fece addirittura una foresta con ben 20.000 Turchi impalati e molto spesso organizzava dei veri e propri banchetti proprio di fronte a questi raccapriccianti spettacoli.
La sua crudeltà non si ferma, comunque, a questo macabro atto di tortura: infatti si dice che in un’occasione Vlad riunì i malati e i mendicanti in un palazzo a cui diede fuoco e li lasciò bruciare vivi in modo da salvaguardare il suo popolo, che lui voleva fosse composto solo da sani e benestanti.
Tutte queste informazioni sono giunte fino a noi grazie ai diari dello stesso Vlad, il quale era solito riportare anche il numero delle vittime e i supplizi a loro inflitti.
Ma quali erano le cause di tanta aberrazione? La spiegazione sarebbe in un episodio della sua infanzia.
A tredici anni era stato infatti catturato e fatto prigioniero dai Turchi e proprio durante la sua prigionia fu vittima di una violenza sessuale da parte del sultano. A quanto pare fu proprio questo episodio a scatenare in lui la sua depravazione. Durante il suo periodo di prigionia sembra che fosse solito chiedere ai secondini di portargli topi e uccelli per impalarli e strappar loro le piume.
Potete quindi immaginare la paura che incuteva nei suoi sudditi, visto che puniva ogni crimine e ogni forma di sregolatezza con la pena capitale senza il benché minimo rimorso.
Tuttavia, a modo suo, si dimostrava anche benevolo verso coloro che seguivano le sue leggi e si racconta infatti che nel suo regno ci fossero coppe d’oro davanti ad ogni fontana, in modo tale che anche i contadini più poveri potessero usarle per bere e sentirsi pari, anche solo per un minuto, ai ricchi nobili.
Sulle fontane era presente anche un’incisione che recitava:
"Chi si permette di rubare questa coppa verrà cercato e trovato, senza nessun ritardo sarà condannato alla morte con supplizio del palo, sarà messo in vista nella piazza del paese come dritto esempio per chi mai avrebbe un simile pensiero."
Nel 1461 fece impalare decine di migliaia di persone in sole tre ore per poi cospargerle di miele in modo da attirare ogni tipo di insetto e aumentare ancor di più il tormento delle povere vittime.
Ma la leggenda che ha alimentato il mito del vampiro, racconta della mania di Vlad di impalare le giovani vergini e di raccoglierne il sangue con delle ampolle che poi conservava tra i suoi boccali di vino: pare che il principe amasse gustare il liquido durante le notti di luna piena e che amasse offrirlo ai suoi ospiti inconsapevoli.
La vita di Vlad giunse a termine nel 1476 quando morì in battaglia contro i Turchi nei pressi di Bucarest e nel disperato tentativo di fermare l’avanzata nemica aveva utilizzato delle tecniche di combattimento mai sperimentate prima: fu infatti il primo a reclutare un esercito di contadini per combattere i nemici e decise di distruggere, con incendi e massacri, ogni fonte possibile di approvvigionamento che potesse risultare utile ai suoi nemici e arrivò persino ad avvelenare i pozzi per impedire loro l’uso dell’acqua.
Prima di essere seppellito, il suo cadavere, che continuava ad incutere paura, venne decapitato.
Con questa sepoltura terminò il regno di Vlad III l’impalatore, figlio di Dracul, detto Dracula, ed iniziò la leggenda che noi tutti conosciamo.
Al giorno d'oggi non si conosce ancora né l'ubicazione esatta della sua tombe né tanto meno dove si trovi con certezza il suo cadavere.
Per quanto il Conte Dracula possa spaventarci, non c’è assolutamente paragone con Vlad III, che era senza alcun dubbio molto più crudele e smisuratamente più cattivo di qualunque vampiro.
Bisogna tuttavia sottolineare che Vlad III è venerato come eroe popolare in Romania, così come in altre parti d'Europa, per aver protetto la popolazione rumena sia a sud sia a nord del Danubio dall'espansione dei Turchi Ottomani.
Per approfondire:
Dracula. La vera storia di Vlad III l'Impalatore (2006) di Cazacu Matei
La storia segreta di Dracula. I misteri di Vlad l'impalatore (2009) di M. J. Trow
Vlad III di Valacchia, il Principe e l'Ordine del Drago (2017) di Angelo Campanella
Storia e mistero del Conte Dracula. La doppia vita di un feroce sanguinario (2023) di Raymond T. McNally e Radu Florescu
Dracula (1987) di Bram Stoker
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