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Immagine del redattoreGiovanni Centola

Universo 25: sovrappopolamento e fogna del comportamento

Aggiornamento: 29 ago 2023

Siamo esseri umani o topi da laboratorio?

Non esiste domanda migliore per introdurre l'argomento dell'"Universo 25", uno degli esperimenti più terrificanti della storia della scienza.

Esso è stato il tentativo da parte dello scienziato John Calhoun di spiegare le società umane attraverso l'analisi del comportamento di una colonia di topi.


Era il 9 luglio del 1968 quando John Calhoun diede il via all'esperimento presso il National Institute of Health di Bethesda, nel Maryland: lo scienziato posizionò quattro coppie di topi bianchi in un recinto quadrato, aperto in modo da permettere l'osservazione degli animali, largo 2,7 metri e con pareti alte 1,3 metri; così ebbe inizio l'esperimento che farà discutere per molti decenni a venire, influenzando etologi, psicologi del comportamento e studiosi di tutto il mondo.

Universo 25 era proprio il nome del recinto all'interno del quale erano stati posizionati i topi ed è un autentico paradiso con acqua e cibo in abbondanza, assenza totale di predatori e tranquillità assoluta. Ma questo piccolo Giardino dell'Eden era destinato a trasformarsi in una metropoli infernale.

La popolazione, dopo un periodo di circa tre mesi di adattamento, iniziò a raddoppiare ogni due mesi, a partire dall'ottobre del 1968. Prima 20 topi, poi 40, poi 80 e così via.

La comunità inizialmente viveva in perfetta armonia.

Nell'agosto del 1969, Universo 25 raggiunse i 620 individui, la cui crescita iniziò in seguito a rallentare.

Dopo ben 560 giorni dall'inizio dell'esperimento, Universo 25 raggiunse al popolazione di ben 2.200 esemplari.

I topi all'interno di Universo 25 superarono quindi di molto i ruoli sociali disponibili e iniziarono a comparire anomalie comportamentali nei soggetti, le quali divennero sempre più innaturali: centinaia di maschi divennero iper-aggressivi e cominciarono ad attaccare femmine e neonati, altri divennero pansessuali, tentando di avere rapporti con tutti i topi disponibili senza tenere conto del genere; le femmine, rimaste sole ed in pericolo, perché minacciate dai maschi, iniziarono a rifugiarsi nei nidi più alti, portando con sé la propria prole, alla quale però non erano in grado di provvedere essendo impegnate nella difesa del territorio; un piccolo gruppo di esemplari femmine, nate in questo contesto anomalo, iniziò ad allontanarsi dal resto della società all'interno dei nidi più alti, senza nessuna voglia di avere rapporti sociali o di riprodursi; la stragrande maggioranza dei piccoli venne lasciata morire poiché nessuno si curò di loro.


I gruppi di topi che rimasero all'interno della gabbia erano sproporzionati, a volte con un solo maschio per 10 femmine oppure di 20 maschi per 10 femmine.

In questa situazione esplose la violenza, il pansessualismo e persino il cannibalismo, nonostante il cibo fosse abbondantemente presente, il che portò al totale collasso di Universo 25.

Dal giorno 600 in poi, la popolazione iniziò a calare, con l'ultima nascita risalente al giorno 920, ovvero l'1 marzo del 1970.


I sopravvissuti vennero definiti da Calhoun "i Belli" ed essendo rimasti segnati a vita da questa situazione si ritrovarono in una condizione definita dalla scienziato di "prima morte"; questa condizione è una sorte di morte sociale che precede quella fisica (la seconda morte), poiché gli esemplari si rivelarono incapaci di fare qualsiasi cosa, tranne curarsi del proprio aspetto fisico (lisciarsi il pelo), mangiare e dormire. Furono soprannominati i Belli proprio perché la loro pelliccia non venne danneggiata dal caos generato all'interno del recinto.

L'apatia di questi topi venne definita come una sorta di campana dall'allarme che annunciava il crollo della società e persone come ad esempio i NEET (Not [engaged] in Education, Employment or Training), ovvero, tutti quegli individui che al giorno d'oggi non studiano, non lavorano e non ricevono alcun tipo di formazione, ricordano molto i Belli.

L'sperimento ebbe termine 5 anni dopo il suo inizio, nel 1973, con la società dei topi completamente estinta e l'ultimo roditore spirato.

L'Universo 25, in cui non esistevano esigenze, se non quelle relative alle relazioni fra topi, era collassato per la mancanza di ruoli sociali da impiegare, distrutto dalla sovrappopolazione dai suoi stessi membri. Il collasso di questa piccola società fu definito da Calhoun "fogna del comportamento".


Calhoun pubblicò lo studio proprio nel 1973, un periodo storico caratterizzato dall'avvento dell'urbanizzazione di massa e, come primo studio sulle conseguenze sociali della sovrappopolazione, ottenne un successo tale da essere definito come uno dei quaranta studi che hanno cambiato la psicologia, fu utilizzato per interpretare il collasso della società umana e funge da punto focale per lo studio della sociologia urbana.

Il pensiero del suo creatore, le cui conclusioni erano sconcertanti, era il seguente:

"Non importa quanto sofisticato l'uomo creda di essere, una volta che il numero di individui in grado di ricoprire un ruolo sociale supera largamente il numero di ruoli disponibili, la conseguenza è la distruzione dell'organizzazione sociale."

Le parole dello scienziato sconvolsero e continuano a sconvolgere tutt'ora la comunità scientifica.

Attualmente stiamo assistendo a parallelismo diretti con Universo 25 nella società di oggi, segnata in modo estremamente negativo dall'effetto della pandemia di COVID-19 e dal distanziamento sociale, il quale ha come conseguenze solitudine, riduzione della produttività e perdita di altri benefici associati all'interazione umana, con possibili impatti sulla salute psicologica: uomini deboli e femminilizzati, donne eccessivamente agitate e aggressive senza istinti materni, diminuzione demografica, femminicidi, infanticidi, aberrazioni sessuali e violenze gratuite verso i più deboli.


Chissà cosa ne penserebbe John Calhoun. Forse ci sta osservando dall'alto come osservava i suoi topi intenti a distruggere la società che essi stessi avevano creato.


Sitografia di riferimento (e per approfondire):


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