Alcuni riferimenti poco certi sulla festività del Natale risalgono al IV secolo.
La prima menzione certa della Natività di Cristo con la data del 25 dicembre risale invece al 336, e la si riscontra nel Chronographus, redatto intorno alla metà del IV secolo dal letterato romano Furio Dionisio Filocalo.
Le origini storiche della festa non sono note e sono state spiegate con varie ipotesi. Probabilmente la sua data venne fissata al 25 dicembre per sostituire la festa del Natalis Solis Invicti con la celebrazione della nascita di Cristo, indicato nel Libro di Malachia come nuovo "sole di Giustizia" (cfr. Malachia III,20). Sono state proposte anche soluzioni diverse, sia in relazione ad influenze ebraiche che a tradizioni interne al cristianesimo. Le diverse ipotesi possono coesistere.
La tradizione cristiana si intreccia con quella popolare e contadina, dal momento che nello stesso periodo si celebravano una serie di ricorrenze e riti legati al mondo rurale: infatti nell'antica Roma dal 17 al 24 si festeggiavano i Saturnali in onore di Saturno, dio dell'agricoltura, durante i quali avvenivano scambi di doni e sontuosi banchetti.
Il solstizio invernale e il culto del "Sol Invictus" nel tardo impero romano hanno avuto un ruolo nell'istituzione e nello sviluppo del Natale, e le prove a sostegno di ciò sono state riscontrate da ricerche approfondite di carattere storico.
La festa si sovrappone approssimativamente alle celebrazioni per il solstizio d'inverno e alle feste dei saturnali romani (dal 17 al 23 dicembre). Inoltre già nel calendario romano il termine Natalis veniva impiegato per molte festività, come il Natalis Romae (21 aprile), che commemorava la nascita dell'Urbe, e il Dies Natalis Solis Invicti, la festa dedicata alla nascita del Sole (Mitra), introdotta a Roma da Eliogabalo (imperatore dal 218 al 222) e ufficializzato per la prima volta da Aureliano nel 274 d.C. con la data del 25 dicembre.
È soprattutto quest'ultima festa a polarizzare l'attenzione degli studiosi. Se già verso il 200 era ampiamente diffusa nelle comunità cristiane dell'oriente greco la celebrazione del 6 gennaio come giorno della nascita di Gesù, successivamente si registra il prevalere della data del 25 dicembre, e questo pare spiegarsi con la grande popolarità, al tempo, della devozione al Sole Invitto. Alcune coincidenze storiche sono infatti particolarmente significative, tra le quali:
la corrispondenza delle date;
il fatto che il periodo nel quale prende probabilmente forma la festività cristiana corrisponde approssimativamente con il picco dei culti solari sostenuti dallo Stato romano;
la diffusione di analogie solari con il Cristo negli scritti patristici di quei secoli; queste sono state ispirate direttamente dal cantico di Zaccaria nel Vangelo di Luca, che descrive la missione di Giovanni Battista come una preparazione alla venuta del Signore, descritto come "un sole che sorge dall'alto": vedi Lc 1,68-79 e in particolare il v. 78.
Il Natale costituisce probabilmente l'esempio più significativo di come una tradizione pagana sia stata assorbita dal Cristianesimo e abbia assunto un nuovo significato.
Nonostante l’introduzione del Natale cristiano, i culti pagani collegati alla celebrazione del Sole perdurarono per molti anni.
Quando i missionari iniziarono la conversione dei popoli germanici, adattarono alla tradizione cristiana molte feste pagane. Le celebrazioni pagane vennero così ricondotte alle celebrazioni del Natale, mantenendo però alcune delle tradizioni e dei simboli originari (fu lo stesso papa Gregorio Magno, tra gli altri, a suggerire apertamente questo approccio alle gerarchie ecclesiastiche).
Fra i simboli moderni del Natale che appaiono derivare dalle tradizioni germaniche e celtiche pagane compare, fra l'altro, l'uso decorativo del vischio e dell'agrifoglio e l'albero di Natale.
In Islanda i festeggiamenti del solstizio d'inverno continuarono ad essere celebrati per tutto il Medioevo, fino all'epoca della Riforma.
Anche in altre regioni la sovrapposizione fra gli antichi culti pagani del Sole e la celebrazione del Natale cristiano perseverò almeno fino alla fine del XII secolo.
Sebbene la tesi dominante tra gli studiosi sia proprio che il Natale derivi da festività pagane, una corrente minoritaria di studiosi la pensa diversamente: secondo Thomas Talley mancherebbero le sufficienti prove di tale tesi, mentre per Susan Roll non ha importanza quanto possa avere perfettamente senso una sorta di relazione, i testi esistenti non hanno ancora dimostrato con chiarezza il collegamento tra il Natale e le festività pagane precedenti.
Per approfondire:
The Non-Christian Origin of Christmas (2012) di Gary Forsythe
Toward the Origin of Christimas (1995) di Susan K. Rolle
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