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Immagine del redattoreGiovanni Centola

Natale nella tradizione cristiana e al di fuori del cristianesimo

Nella tradizione cristiana, il Natale celebra la nascita di Gesù a Betlemme da Maria.

Il racconto ci è pervenuto attraverso i vangeli secondo Luca e Matteo, che narrano l'annuncio dell'angelo Gabriele, la deposizione nella mangiatoia, l'adorazione dei pastori, la visita dei magi. Alcuni aspetti devozionali (la grotta, il bue e l'asino, i nomi dei Magi) risalgono invece a tradizioni successive e a racconti presenti in vangeli apocrifi.



Cade il 25 dicembre per la maggior parte delle Chiese cristiane occidentali e greco-ortodosse; per le Chiese ortodosse orientali cade il 6 gennaio e il 7 gennaio per le Chiese ortodosse slave, che seguono il calendario giuliano.

Il significato cristiano della festa risiede nella celebrazione della presenza di Dio. Con la nascita di Gesù, Dio per i cristiani non è più infatti un Dio distante, che si può solo intuire da lontano, ma è un Dio che si rivela ed entra nel mondo per rimanervi fino alla fine dei tempi.

Per quanto riguarda la liturgia, nella Chiesa latina il giorno di Natale è caratterizzato da quattro messe:

  • la vespertina della vigilia;

  • ad noctem (cioè la messa della notte);

  • in aurora;

  • in die (nel giorno).

Come tutte le solennità, il Natale ha una durata maggiore rispetto agli altri giorni del calendario liturgico e inizia infatti con i vespri della vigilia: il tempo liturgico del Natale si conta a partire dai primi vespri del 24 dicembre, per terminare con la domenica del Battesimo di Gesù, mentre il periodo precedente al Natale comprende le domeniche di Avvento.



Le usanze moderne popolari della festa includono l'offerta di regali, completare un calendario dell'Avvento o una corona dell'Avvento, musica e canti natalizi, assistere a una rappresentazione della Natività, uno scambio di cartoline natalizie, servizi religiosi, un pasto speciale e l'esposizione di varie decorazioni natalizie, tra cui alberi di Natale, luci di Natale, presepi, ghirlande, vischio e agrifoglio. Diverse tradizioni correlate e spesso intercambiabili, conosciute come Babbo Natale, San Nicola che da come racconta la leggenda vive in Polonia o dal Polo Nord e Christkind, sono associate ai doni per i bambini durante il periodo natalizio. Poiché le offerte di regali e molti altri aspetti della festa comportano un'intensa attività economica, il periodo è diventata un evento significativo sul piano economico e commerciale. Per l'esposizione e la vendita in tema sono immancabili la vetrina natalizia e il mercatino di Natale.



Secondo il calendario liturgico è una solennità di importanza superiore all'Ascensione e alla Pentecoste, ma inferiore alla Pasqua, più importante per il suo significato.

Rimane, tuttavia, la festa più popolarmente sentita tra i cristiani, ma in tempi recenti ha assunto, nella civiltà occidentale, un significato laico sempre maggiore con lo scambio di doni legati alla famiglia e a figure del folclore religioso cristiano o pagano come Babbo Natale, le sue renne e i Re Magi.

Nel corso dell'ultimo secolo, infatti, con il progressivo secolarizzarsi dell'Occidente, e in particolar modo dell'Europa Settentrionale, il Natale ha continuato a rappresentare un giorno di festa anche per i non cristiani, assumendo significati diversi da quello religioso.

In questo ambito, il Natale è generalmente vissuto come festa legata alla famiglia, alla solidarietà, allo scambio di regali e alla figura di Babbo Natale.

Al tempo stesso la festa del Natale, ha conosciuto una crescente diffusione in molte aree del mondo, estendendosi anche in Paesi dove i cristiani sono piccole minoranze, come in India, Pakistan, Cina, Taiwan, Giappone e Malesia.

Al di fuori del suo significato religioso, il Natale ha inoltre assunto nell'ultimo secolo una significativa rilevanza in termini commerciali ed economici, legata all'usanza dello scambio di doni. A titolo di esempio, negli Stati Uniti è stato stimato che circa un quarto di tutta la spesa personale venga effettuata nel periodo natalizio.



Nelle nazioni in cui viene celebrato, il Natale è tipicamente il maggiore stimolo annuale per l'economia. Le vendite aumentano vertiginosamente in tutti i settori merceologici, con gli acquisti di regali, decorazioni e generi alimentari per i pranzi e cene natalizie, e per gli ospiti in visita. I negozi introducono nuovi prodotti a prezzi concorrenziali. La "stagione degli acquisti" si è allungata al punto che inizia non oltre la festività dell'Immacolata Concezione (8 dicembre).

Per alcuni negozi ed attività commerciali, il Natale è l'unico giorno di chiusura dell'anno. L'impatto economico del Natale continua dopo le feste, con i saldi, in cui i negozi svendono gli avanzi di magazzino.

Molte persone religiose, come anche gli anti-consumisti, lamentano una "commercializzazione" del Natale: vedono una stagione natalizia dominata dal denaro e dal consumo, di cui fanno le spese i valori importanti della festa come la compassione, la generosità e la gentilezza.

Nel Nord America, la stagione cinematografica delle festività natalizie spesso ospita il rilascio dei film più prestigiosi, nel tentativo di catturare sia le folle di spettatori in vacanza che di posizionarsi per il Premio Oscar.

Dopo l'estate, questa è la stagione più lucrosa per l'industria. I "film natalizi" normalmente non escono oltre il giorno del ringraziamento, perché hanno tematiche che non sono più così popolari dopo la fine della stagione.



Per approfondire:

Cristianesimo (2007) di Giovanni Filoramo

La nascita del cristianesimo (1999) di Carsten Peter Thiede

Storia e metastoria del cristianesimo (2006) di Giorgio Fedalto

Catechismo della Chiesa Cattolica (1992) di AA.VV.

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