Lo sviluppo di oggetti e simboli associati a Halloween si è andato formando col passare del tempo.
Ad esempio l'uso di intagliare zucche con espressioni spaventose o grottesche risale alla tradizione di intagliare rape per farne lanterne con cui ricordare le anime bloccate nel Purgatorio.
La rapa è stata usata tradizionalmente a Halloween in Irlanda e Scozia, ma gli immigrati in Nord America usavano la zucca originaria del posto, che era disponibile in quantità molto elevate ed era molto più grande, facilitando il lavoro di intaglio. La tradizione americana di intagliare zucche risale al 1837 ed era originariamente associata con il tempo del raccolto in generale, mentre fu associata specificamente a Halloween verso la seconda metà del Novecento.
Il simbolismo di Halloween deriva da varie fonti, inclusi costumi nazionali, opere letterarie gotiche e horror (come i romanzi Frankenstein, Dracula e Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde) e film classici dell'orrore (come Frankenstein, La mummia, L'esorcista, Shining e tanti altri).
Tra le primissime opere su Halloween si ritrovano quelle del poeta scozzese John Mayne, che nel 1780 annotò sia gli scherzi di Halloween in What fearfu' pranks ensue!, sia quanto di soprannaturale era associato con quella notte in Bogies (Fantasmi), influenzando la poesia Halloween dello scrittore Robert Burns.
Prevalgono anche elementi della stagione autunnale, come le zucche, le bucce del grano e gli spaventapasseri. Le case spesso sono decorate con questi simboli nel periodo di Halloween.
Il simbolismo di Halloween include anche temi come la morte, il male, l'occulto o i mostri. Nero, viola e arancione sono i colori tradizionali di questa festa.
I simboli di Halloween, inoltre, sono tutti di origine macabra. La simbologia di Halloween è nata in epoca pre-cristiana ed è legata al Paganesimo. Vediamo nello specifico alcuni simboli di Halloween e il loro significato.
Simbolo molto popolare di Halloween, il pipistrello è collegato alla stregoneria e alla morte in diverse culture. Questa associazione nasce dall’usanza di volare di notte e di dimorare in caverne e in rovine. I pipistrelli sono stati associati alle streghe durante il Medioevo, quando si credeva che le streghe fossero aiutate da demoni in forma di animali. Una delle forme più comuni di questi demoni (o “famigli”, entità demoniache servitrici delle streghe) era appunto il pipistrello, ma anche gatti neri o gufi. Ai pipistrelli vengono inoltre attribuite capacità occulte perché hanno caratteristiche di uccello (che nel mondo occulto sono simbolo dell’anima) e di demonio (perché vivono nelle tenebre). Diviene così chiara la ragione per cui il pipistrello è diventato parte di Halloween. Il sangue di pipistrello era anche usato, soprattutto nella magia nera, per la preparazione di pozioni magiche e unguenti.
Altro simbolo di Halloween è il gatto nero.
Per molte persone sono creature sinistre portatrici di sfortuna. Questa credenza affonda le proprie radice nell’Antico Egitto. Per gli Egizi, il gatto era associato al culto di Iside, la dèa che aveva il proprio regno nella notte. Il gatto, soprattutto quello nero, era l’animale più adatto ad affiancare la dèa. Nero, silenzioso e furtivo si muoveva nell’oscurità, cacciava abilmente, aveva gli occhi che brillavano e, come la dèa notturna, vegliava mentre gli altri dormivano. Durante il Medioevo, i gatti neri vennero associati alla streghe; si credeva infatti che le streghe fossero in grado di trasferire il loro spirito in un gatto, e per questo ne avevano sempre uno. Si credeva inoltre che i gatti, come i gufi e i pipistrelli fossero dei famigli. Nei roghi che uccisero tante donne accusate di stregoneria, furono innumerevoli i gatti neri che trovarono la morte, nel nome di Dio.
Simbolo per eccellenza di Halloween è la famosa zucca intagliata chiamata "Jack o' Lantern".
Halloween non sarebbe lo stesso senza i sorrisi un po’ cattivi delle zucche illuminate. Intagliare le zucche è in realtà un’antica usanza dell’Irlanda, dove delle rape svuotate venivano intagliate e usate come lanterne per illuminare la strada nella notte di Halloween e al tempo stesso allontanare e scacciare i fantasmi.
Il nome di Jack o’Lantern, dato tradizionalmente alla famosa zucca, deriva da una leggenda irlandese, secondo cui un ubriacone di nome Jack aveva ingannato il diavolo; per questo, una volta morto, era stato punito con l’obbligo di vagabondare per l’eternità come un fantasma, con della brace per illuminare il suo cammino, che venne posta in una rapa scavata. Questa leggenda venne recepita dagli Americani che sostituirono la rapa con la ben nota zucca scavata e intagliata.
Un altro carattere distintivo della festa, è la presenza delle streghe, motivo per cui la notte di Halloween viene chiamata, soprattutto nel nostro Paese, “la notte delle streghe”. Il termine strega, deriva dal latino strix, con cui si indicavano per lo più le civette, gli uccelli in cui, secondo la tradizione romana, sapevano trasformarsi alcune donne. Nella cultura anglosassone, invece, il termine “strega”, diventa sinonimo di “sapiente”. Presenti da sempre nella letteratura, non solo italiana, le streghe continuano ad intrigare con la loro possibilità di creare bevande magiche che trasformino il corso naturale di cose e persone; nella tradizione di Halloween sono presenti davanti al calderone, nero come la pece, in cui rimescolano misteriosi intrugli, dal profumo sinistro e dall’aspetto poco invitante. Il calderone è uno strumento molto potente che combina le influenze degli antichi elementi di Aria, Fuoco, Acqua e Terra. La sua forma rappresenta Madre Natura, e le tre zampe su cui poggia, rappresentano i tre aspetti della Triplice Dèa, le tre fasi lunari e i tre numeri magici. Inoltre, il calderone è simbolo di trasformazione (in senso fisico e spirituale), di illuminazione, saggezza e rinascita. Legato alla figura della strega, è anche il manico di scopa. Durante il Medioevo e il Rinascimento, si pensava che i manici di scopa fossero il primo mezzo di trasporto delle streghe. Per volare, le streghe utilizzavano uno speciale unguento fatto di erbe velenose, grasso e altri ingredienti. Poi si dicevano degli incantesimi e la strega si cospargeva il corpo e il manico di scopa con quell’unguento. Potevano addirittura diventare invisibili mentre volavano.
I fantasmi e gli scheletri sono la diretta
associazione tra Halloween e la morte/rinascita. Era credenza comune tra gli antichi Celti, che nella notte di fine estate (31 ottobre), le pareti tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti si assottigliassero, tanto da permettere a questi di tornare sulla Terra.
Da qui discese l’usanza di lasciare davanti alle porte delle abitazioni dei dolcetti, in modo da ingraziarsi le anime dei defunti, o di appendere lanterne ricavate dalle zucche per guidarne il cammino. Anche l’usanza del “dolcetto o scherzetto”, che ogni 31 ottobre fa spostare di casa in casa migliaia di bambini americani vogliosi di dolci e altre leccornie, deriva appunto da questa credenza; i bambini si travestono così da impersonare gli spiriti, fanno visita alle famiglie, guidati dalle lanterne zucca e ottengono dolci in cambio della loro “benevolenza”.
Durante il Medioevo, molte persone credevano che i gufi avessero a che fare con la stregoneria. Si credeva che nella notte di Halloween, demoni in forma di gufi viaggiassero assieme alle streghe e ai loro gatti a bordo di manici di scopa per andare ai Sabba (incontri di streghe e stregoni che secondo la tradizione medievale celebravano feste magiche e orgiastiche in onore del diavolo). I gufi erano quindi anch’essi dei famigli, ragion per cui i gufi erano fonte di paura per molte persone. Tutt’oggi c’è chi pensa che sentire un gufo nel buio della notte, indichi morte o cattivi presagi.
Durante il Medioevo, anche il ragno fu inevitabilmente associato alle streghe, che li utilizzavano per creare pozioni potenti. Questo non è assolutamente vero; creare pozioni con zampe di ragno, è solo una fantasia di favole e filastrocche e non ha alcun riscontro nella realtà. I superstiziosi dicono che il ragno sia portatore di energia negativa e che sia capace di far del male agli altri essere viventi (umani compresi) anche solo con la sua vicinanza.
Per altre persone invece, il ragno è portatore di buona fortuna e ricchezza. Addirittura gli sciamani lo considerano un simbolo di creatività. Per molte culture antiche, il ragno e l’intreccio della sua tela, simboleggiavano la tessitura della vita stessa e cicli della natura.
Un discorso a parte merita il simbolismo del "Dolcetto o scherzetto" già anticipato precedentemente.
È un'usanza di Halloween che i bambini vadano mascherati di casa in casa, chiedendo dolciumi e caramelle o qualche spicciolo con la domanda "Dolcetto o scherzetto?". La parola "scherzetto" è la traduzione dall'inglese trick, una sorta di minaccia di fare danni ai padroni di casa o alla loro proprietà, se non viene dato alcun dolcetto (treat). Esiste una filastrocca inglese insegnata ai bambini delle elementari su questa usanza: "Trick or treat, smell my feet, give me something good to eat".
La pratica di mascherarsi risale al Medioevo e si rifà alla pratica tardo-medievale dell'elemosina, quando la gente povera andava porta a porta a Ognissanti (il 1 novembre) e riceveva cibo in cambio di preghiere per i loro morti il giorno della Commemorazione dei defunti (il 2 novembre). Questa usanza nacque in Irlanda e Gran Bretagna, sebbene pratiche simili per le anime dei morti si rinvengano anche in Sud Italia.
Shakespeare menziona la pratica nella sua commedia I due gentiluomini di Verona (1593), quando Speed accusa il suo maestro di “lagnarsi come un mendicante a Hallowmas (Halloween)”.
Per approndire:
Halloween. Storia e tradizioni (2005) di Jean Markale
Halloween. Nei giorni che i morti ritornano (2006) di Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi
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