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Immagine del redattoreGiovanni Centola

Sabaton - The Last Stand

I Sabaton sono un gruppo musicale power metal/heavy metal svedese, formatosi nel 1999 a Falun per iniziativa di Joakim Brodén e Pär Sundström.




La formazione attuale della band è la seguente:

  • Joakim Brodén - voce, tastiere (1999-presente)

  • Chris Rörland - chitarra (2012-presente)

  • Pär Sundström - basso (1999-presente)

  • Hannes Van Dahl - batteria (2014-presente)

  • Tommy Johansson - chitarra (2016-presente)


Il nome della band significa in inglese scarpa d'arme, elemento raffigurato anche nel logo, a formare la lettera S maiuscola.

I temi principali affrontati dal gruppo nei suoi brani sono i conflitti della storia e le loro battaglie più rilevanti. Le canzoni dei Sabaton vertono principalmente sulla guerra, antica e moderna e molti testi riguardano battaglie famose della storia viste da un punto di vista generale o dall'occhio di una delle fazioni.

The Last Stand è il loro ottavo album ed è uscito il 19 agosto del 2016.

The Last Stand è un concept album completamente dedicato ai famosi eventi militari e battaglie. Questi ragazzi sanno come creare vere odi per gli eventi militari; il suono delle canzoni simili alla marcia militare con un ritmo di batteria chiaro e costante e voci memorabili spesso solo in cori.

Le melodie sono caricate di allegria e motivate all'azione, ogni canzone ha il suo ritmo regolato e le parole motivano a sollevare la testa più in alto e continuano a raggiungere l'obiettivo scelto.

Esiste una sottile linea rossa che lega i brani tra di loro ed è rappresentata dagli eroismi militari nelle circostanze in cui una particolare postazione andava difesa: il tema principale dell'album è infatti la strenua lotta di un gruppo di soldati, spesso in una situazione difficile dove il nemico è in superiorità numerica.

Ma andiamo ad analizzare nello specifico le varie tracce dell’album e le battaglie alle quali queste si ispirano.


Il brano di apertura, Sparta, parla della celebre battaglia delle Termopili, svoltasi tra l’enorme esercito persiano di Serse e i coraggiosi trecento Spartani guidati da Leonica che, pur resistendo valorosamente, alla fine ebbero la peggio. La traccia si apre con le tastiere che rendono il pezzo assai solenne; seguono, lungo tutto il brano, i cori che si immagina siano gli stessi valorosi eroi spartani a intonare alla fine di ogni ritornello, dicendo: “Spartans will never surrender”.

Il video contiene anche le scene del film 300 (2007).



Seconda traccia è Last Dying Breath, che narra della difesa della città di Belgrado da parte dell’esercito regolare durante la prima guerra mondiale, agli inizi dell’ottobre 1915. I Sabaton per scrivere questo pezzo hanno preso ispirazione dalle parole pronunciate il 7 ottobre dal maggiore Dragutin Gavrilovic che ordinò ai propri soldati di combattere fino all’ultimo loro respiro: da qui il pezzo deriva il proprio titolo. Il basso distorto apre la canzone e resta costante per tutta la canzone; prima del ritornello il cantante si lancia in un crescendo di note che vuole rappresentare il coraggio e il valore dei difensori della città.


Blood of Bannoknurn è, invece, caratterizzato dal suono pervasivo delle cornamuse, scelte per rievocare la battaglia che ha consentito alla Scozia di conquistare l’indipendenza dal dominio inglese nel 1314. Lo strumento principe di queste regioni apre il brano per poi mescolarsi alle chitarre elettriche, seguite a loro volta dalla voce di Joakim; anche in questo caso sono molto importanti i cori che vedono protagonista la voce di Brodén.



Particolare è la quarta traccia Diary Of An Unknown Soldier, che dura meno di un minuto: si tratta della lettura, accompagnata dagli strumenti, in particolare dalle batterie, in sottofondo, della pagina di un memoriale di un soldato americano che partecipò durante la prima guerra mondiale alla battaglia della foresta di Argonne. Il brano serve come collegamento alla traccia successiva, The Lost Battalion, che appunto è incentrato su questo scontro che vide nove compagnie della 77esima divisione dell’esercito americano isolate dalle forze tedesche e poi decimate, in tutto 554 uomini.

Questo battaglione fu soprannominato, appunto, “The Lost Battalion”.

Il pezzo ricorda per il sound solenne e marziale un’altra hit dei Sabaton: Carolus Rex.


Rorke’s Drift, la sesta traccia dell’album, narra della battaglia di Roarke’s Drift svoltasi in Sudafrica nel 1879 tra la tribù degli Zulù e i soldati britannici che resistettero tutta la notte dietro le barricate, perdendo pochissimi componenti del proprio battaglione. La traccia si apre con un costante riff di chitarre elettriche. Il pezzo esplora la tipica sonorità pesante del power metal, con un gran ritmo e la vocalità growl del cantante che vi insiste lungo tutta la canzone, mentre i cori nel ritornello intonano l’urlo: “Zulu attack”.


La settima traccia è quella che dà il titolo a tutto il disco: The Last Stand.

Il brano si apre con un crescendo di campane seguito da suoni di batteria e chitarre elettriche. L’intro è ovviamente seguita dalla particolare voce di Joakim. La canzone parla di come, nel 1527, 189 Guardie svizzere sacrificarono la propria vita per difendere papa Clemente VII e la basilica di San Pietro a Roma dall’attacco dell’esercito dei Lanzichenecchi luterani dell’imperatore Carlo V.



Ottava traccia è Hill 3234: il brano tratta della battaglia avvenuta nel 1988 sulla Collina 3234, durante l’invasione sovietica dell’’Afghanistan, combattuta dall’esercito russo. Nello scontro durato tutta la notte tra il 7 e l’8 gennaio, trentanove soldati sovietici resistettero contro l’attacco di circa duecento ribelli Mujaheddin. Si tratta di un episodio decisivo che consentì alla Russia di vincere la guerra d’invasione. Il pezzo si apre con forti e soprattutto veloci suoni di batteria seguiti tempestivamente dal growl di Brodén. Durante tutto il brano l’ascoltatore può percepire l’ansia e il senso di precarietà trasmesso dalla canzone.


Shiroyama, la nona traccia del disco, narra della battaglia che ebbe luogo il 24 settembre 1877 a Kagoshima, in Giappone: fu lo scontro finale della cosiddetta ribellione Satsuma, durante il quale un esercito di pochissimi samurai guidati da Saigo Takamori combatté per l’ultima volta contro le truppe regolari giapponesi comandate dai generali Yamagata Aritomo e Kawamura Sumiyoshi. Sopravvissero solo una quarantina di samurai, che si dichiararono sconfitti. La rivolta terminò proprio in questo modo. Il pezzo si apre con il tema ripreso nel ritornello.



La decima traccia prende il titolo di Winged Hussars: il brano si apre con un colpo di batteria e poi una frase cantata dal coro che vede come voce protagonista quella di Joakim seguita da un breve pezzo strumentale. La canzone alterna gli a-solo del frontman con parti corali ed altre strumentali. Il tema è la battaglia di Vienna, svoltasi sulla montagna Kahlenberg il 12 settembre 1683 dopo che la città imperiale era stata assediata dagli Ottomani per due mesi. Lo scontro fu combattuto dalla monarchia degli Asburgo, dalla nazione polacco-lituana e dal Sacro Romano Impero, una sorta di Lega Santa sotto il comando di re Giovanni III Sobieski di Polonia, contro le truppe ottomane e degli stati vassalli dell’impero turco. Questo evento militare è considerato fondamentale, perché dopo questa data i Turchi smisero di essere una minaccia per il mondo cristiano.


La traccia che chiude l’album in modo trionfale è The Last Battle. Il pezzo si apre con batterie e tastiere e quasi tempestivamente attacca anche il growl di Joakim, che si lancia in un crescendo prima dell’assolo della chitarra; verso la fine del brano, il cantante, invece che cantare, comincia a parlare e, senza l’accompagnamento musicale, finisce appunto per farlo. The Last Battle parla della battaglia avvenuta il 5 maggio 1945 sulle montagne austriache dopo la caduta del Terzo Reich: qui le forze antinaziste della Wehrmacht e quelle statunitensi si unirono per combattere le ultime truppe delle SS. La battaglia si svolse in Austria nel castello di Itter, assalito dalle truppe naziste, che venne difeso da soli trentasei uomini fino all’arrivo degli Alleati.


"L'uomo non impara dalla propria storia."

Questo è l’insegnamento che i Sabaton vogliono dare a chi ascolta la loro musica, che, rispetto a ciò che si crede, non è una mera esaltazione della guerra e degli eroi bellici, ma è invece un veicolo per risvegliare le coscienze della gente al fine di evitare di ripetere i grossi errori del passato.

Con questo spirito è nato The Last Stand, un viaggio attraverso millecinquecento anni di sangue versato, di battaglie combattute da uomini coraggiosi per difendere la propria libertà e quella delle loro nazioni.


Per approfondire:

Grande Enciclopedia per ragazzi Mondadori: Storia (1980) di AA. VV.

Dialogo con la storia e l'attualità 1 - Dal Mille al Seicento (2012) di Antonio Brancati e Trebi Pagliarani

Dialogo con la storia e l'attualità 2 - L'età moderna (2012) di Antonio Brancati e Trebi Pagliarani

Dialogo con la storia e l'attualità 3 - L'età contemporanea (2012) di Antonio Brancati e Trebi Pagliarani

Il mondo contemporaneo (2019) di Giovanni Sabbatucci e Vittorio Vidotto


Per ascoltare l'album:



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